L’istituto nazionale di statistica lavora costantemente per stabilire quante persone muoiono in Italia, attuando una precisa distinzione, a seconda della causa di morte.
L’Istat rileva così come in Italia siano 86.000 gli individui venuti a mancare nel 2016, un dato comunque inferiore se confrontato con quello dei boom dei morti verificatori nel 2015.
A che età si muore?
Morti di alcool
I decessi di neonati
Le morti più strani
Morire a causa di animali
Le morti più famose
La morte assistita
Il focus principale legato a questo tipo di analisi è rivolto a comprendere non solo quante persone muoiono per incidenti su strada, ma anche a capire eventuali particolarità legate al sesso di chi è deceduto o della situazione economica o culturale che lo caratterizzava.
I modi di morire possono essere svariati, alcuni appaiono drammatici, altri persino ridicoli.
Non esiste una morte giusta o ingiusta visto che quando accade tutti dobbiamo arrenderci, non esistendo ancora un uomo immortale.
Volendo classificare le cause di morte, per fare maggiore chiarezza sull’argomento, potremmo isolare determinati fattori e quindi rispondere al perenne quesito :
Perchè si muore?
Età
Tra i decessi più frequenti vi sono quelli per anzianità. Non potendo vivere per sempre, l’apparato cardiovascolare smette di funzionare a dovere, causando l’arresto cardiaco e quindi la morte. Nella migliore delle ipotesi, se proprio potessimo scegliere come morire, potremmo optare per un decesso naturale, preferibilmente durante il sonno.
Di sicuro si tratterebbe una delle morti più “dolci” a cui possiamo ambire. Tra l’essere spiaccicati da un camion, oppure essere colti all’improvviso mentre dormiamo, quando abbiamo già superato i 90 anni di età, dovremmo essere abbastanza sicuri della scelta.
Non tutti i vecchi possono decidere volontariamente come morire.
E’ per questo che esistono una serie di malattie tipiche, legate all’avanzare degli anni, anche molto dolorose ed emotivamente impegnative da sopportare, anche per tutti i famigliari che circondano il malato.
Tra le patologie più drammatiche, associate al mondo degli anziani, ricordiamo:
alzheimer, parkinson, diabete e marasma senile.
Ognuna di queste malattie rappresenta una possibile causa di morte per chi è al termine della vita.
Vediamo in dettaglio le loro specificità.
La longevità di chi ha il Parkinson è molto simile a quella di un qualsiasi altro uomo che ha raggiunto una certa età. I nonni con il Parkinson avranno una vita più difficile e renderanno un po’ più complicata l’esistenza dei famigliari o del partner con cui condivideranno gli spazi, considerata la difficoltà nell’essere autosufficienti e conseguente bisogno di altre persone per compiere azioni apparentemente semplici.
Nel caso di nonne, quindi di donne anziane che manifestano i sintomi di Parkinson, si segnala una vita meno lunga. Di conseguenza, il tradizionale gap in favore delle donne, che dimostra come vivino più anni rispetto i maschi, verrà colmato, in caso di malate di Parkinson.
Il morbo di parkinson è la causa di morte di circa 5000 italiani, ogni anno, con una incidenza praticamente equivalente tra uomini e donne. Il parkinsonismo primario viene definita una “malattia di disordine nel movimento”, a causa della caratteristica difficoltà dei soggetti colpiti nel mantenere gli arti fermi.
Di solito ci si ammala quando si compie 60 anni, diventando ancora più frequente quando si superano gli 80 anni d’età. Visto che soltanto in pochissimi casi rappresenta la causa di morte di individui giovani, si tende a considerarla una malattia tipica di un organismo invecchiato.
Alzheimer. Malattia devastante, perchè colpisce la memoria breve. A differenza di chi ha il Parkinson, una persona afflitta da alzheimer diventa molto più esposta a situazioni pericolose, a causa della difficoltà nel ricordare le azioni appena compiute e della generale perdita di lucidità. Ci si potrebbe ad esempio dimenticare degli effetti dell’elettricità quando ci sia fa un bagno nella vasca da bagno o di come si maneggia un coltellaccio da cucina, attentando all’incolumità di sé stessi e di chi li circonda.
Si parla di malattia degenerativa perchè peggiora con il progredire dell’età, soprattutto in quei soggetti in cui avviene una diagnosi tardiva.
Il numero di morti a causa di situazioni legate ad una demenza da Alzheimer è molto più elevato di quello che si possa pensare. Anche se non bisogna confondere piccole dimenticanze con gravi deficit di memoria, riconducibili al morbo di Alzheimer, è importante sottolineare come rappresenti quasi il 4% dei casi totali di morte, che coinvolgono la popolazione femminile. Il numero di decessi maschili che avvengono ogni anno per colpa di questa progressiva perdita delle funzioni cognitive, è pari a circa 8500 unità.
Diabete
La facilità con cui un giovane fisico riesce a smaltire gli zuccheri in eccesso non è certo paragonabile alla reazione di un organismo che ha superato i 70 anni d’età, che si ritrova nella stessa situazione. Si tratta di una malattia che, stando ai dati suggeriti dall’Istat, risulterebbe molto più frequente al sud Italia, che nelle regioni settentrionali.
Si tratta di una patologia mortale, in grado di uccidere un individuo a causa di un’alterazione nell’assorbimento dei glucidi. Le impennate dei valori di glicemia in una persona anziana possono essere fatali e portare al decesso quasi immediato. Il cattivo assorbimento dei carboidrati, che successivamente dovrebbero essere sintetizzati in glucosio, determina tassi di mortalità mondiali molto alti. Si calcola che il diabete mellito sia nella top ten delle malattie con il tasso di mortalità maggiore nel Mondo. Le complicanze che questo male può determinare il un soggetto possono manifestarsi sotto natura differente.
Tra le prime conseguenze di morte per diabete rileviamo complicanze dell’apparato cardio-vascolare, che sfociano il più delle volte nei temutissimi ictus.
Una dieta sana, in cui vengano aboliti gli eccessi di zucchero, rappresenta l’unica soluzione possibile per recuperare una vitalità fortemente compromessa.
Marasma senile
Tra i sintomi principali di questo tipo di morte vi è il dimagrimento fisico dell’individuo. Non è ben noto il perchè questo accada, anche se, a voler trovare un punto a suo favore, si tratta di un decesso “indolore”.
Sono molti i medici che trovano una stretta vicinanza tra la morte mentre si sta dormendo e un decesso a causa di marasma. Il percorso che porta il paziente a soffrire di questa malattia può essere però estremamente doloroso, considerato che rappresenterebbe il culmine di una depressione, spesso associata ad un deficit progressivo delle funzionalità logiche.
Un po’ come avviene per gli animali, quando “sentono di dover morire” e si allontanano dal proprio padrone, allo stesso modo gli anziani afflitti da questo male tendono a lasciarsi andare, perdendo l’interesse progressivo verso eventi e situazioni, nei confronti dei quali, sino a quel momento, avevano mostrato piacere.
La manifestazione più evidente di questo stato di abbandono che causa morte per sfinimento è la rinuncia a mangiare. Il vecchietto entrerebbe in un circolo vizioso che lo indebolirebbe sempre più sul piano fisico, rendendolo anche più vulnerabile ad altre malattie. Una stanchezza che potrebbe pagare caro e spingerlo verso l’ultimo respiro.
Per questa ragione bisognerebbe mantenere gli anziani sempre attivi e motivati, responsabilizzandoli attraverso lo svolgimento di giochi o la richiesta di svolgere mansioni ben precise.
La morte tra i giovani
Certe volte qualcosa non va nella vita e degli episodi drammatici possono interrompere la vita di persone molto giovani d’età. Il destino è crudele e così degli eventi sfortunati possono interrompere l’esistenza a ragazzi che non hanno ancora compiuto trent’anni o in alcuni casi, anche più giovani.
L’incoscienza giovanile, la voglia di trasgredire e superare i limiti, spinge tantissimi ragazzi a mettersi in situazioni pericolose che, talvolta, causano persino la morte.
“Gioventù bruciata”, “Saturday fever”, “Alta velocità”, sono solo alcuni dei titoli cinematografici che hanno cercato di descrivere la tendenza innata dei giovani verso lo sballo e l’autodistruzione.
Al di là dei giudizi negativi che molti benpensanti occidentali potrebbero avere nei confronti di altre religioni, come l’islam, ritenute troppo rigide, e poco garanti delle libertà individuali, nelle nostre società viviamo dei pericoli opposti.
L’eccessiva spensieratezza con cui gli adolescenti vivono la vita, la scarsa attitudine al rispetto delle leggi, da parte dei giovani dei Paesi d’Occidente, spinge la generazione più giovane ad eccedere, senza pensare alle conseguenze delle loro azioni.
Il mito di ubriacarsi
Sembra ormai un fatto consolidato che i giovani debbano bere cocktail e long drink anche in età giovanile, senza alcuno spirito critico o limite. Il taboo delle donne che non fumavano e non si ubriacavano è stato sfatato da un pezzo, aggravando una condizione generale in cui migliaia di ragazzi ogni anno si ammalano a causa del consumo di alcool e di tabacco.
Alcool, tabacco e Venere, mandano l’uomo in cenere
recitava un antico proverbio, sottolineando come l’uomo si faccia tentare spesso dal gentil sesso e venga spinto a intraprendere scelte discutibili, quando è innamorato o desidera una ragazza.
Vodka, Whiskey, Rum, birre di ogni marca e qualità sono alcune delle cause di morte principali tra i giovani.
Quando non è una bevanda in particolare a distruggere il fegato o limitare la funzionalità dei reni, ci pensano le cause indirette a spezzare queste giovani vite.
Si pensi ad esempio agli incidenti stradali, molto spesso causati dall’eccessiva quantità di alcool ingurgitata dal guidatore.
A poco servono le campagne di prevenzione messe in atto dallo Stato nella speranza di arginare questa piaga sociale. I ventenni non sembrano comprendere, soprattutto in Italia e in tutte le nazioni con una legislazione stradale più permissiva, come guidare dopo che si ha bevuto, anche solo una birra, sia pericolosissimo.
Come è facile intuire le morti stradali proliferano e riempono le pagine dei giornali locali di ogni regione, descrivendo come un bicchiere di troppo o gente che ha alzato troppo il gomito, possa determinare la morte di giovani esistenze ancora incompiute.
L’accoppiata discoteca-auto aumenta vertiginosamente le probabilità di incidenti tra i giovanissimi che diventano ancora più drammatici nel caso in cui a morire sono le persone di una vettura colpita da un mezzo proveniente dalla corsia opposta, guidato da un conducente ubriaco.
I controlli sulle strade, il test del palloncino, l’inasprimento del reato di omicidio stradale sono misure ancora troppo sterili per arginare un problema che causa ogni anno la morte di 3500 persone!
Bisognerebbe incentivare la diffusione di autisti collettivi, pagati dal Comune o di taxi gratuiti, in modo tale da disincentivare i giovani a mettersi al volante, dopo essere usciti per ballare o comunque divertirsi. Anche se in caso di incidenti si parla di morte accidentale, il fatto che vengano provocati dal consumo discrezionale di bevande a base alcolica, potrebbe suggerire a molti padri di famiglia che si tratti di una morte quasi naturale.
Morti tra i neonati
L’argomento è molto triste, eppure quando si parla di cause di morte non ci si può esimere dal discutere di tutte quelle malattie o quei problemi in grado di ammazzare bimbi che non hanno spento neanche una candelina nella vita.
In alcuni casi si parla persino di pargoletti che non hanno neanche mai visto una culla, trovando la morte quando si trovavano ancora nella pancia della mamma.
Si parla di endouterina del feto o di endouterina fetale quando si verifica la morte di un bimbo quando si trova ancora nell’utero materno. Questa disgrazia potrebbe verificarsi per colpa di difficoltà nella coagulazione, legate ad un numero eccessivamente basso di piastrine nel feto. Trombofilia e morte durante la gravidanza sono 2 terribili facce della stessa medaglia, ovvero quella di una vita di mamma che resterà sconvolta per sempre.
Non è raro che una signora che abbia vissuto in prima persona la sciagura della perdita di un bimbo quando era incinta, possa avere molta paura di ritrovarsi gravida una seconda volta per paura di rivivere questa esperienza a dir poco pesante.
Altre potenziali mamme invece, per riscattarsi immediatamente e cercare di superare questo trauma, cercano nel breve periodo di ritrovarsi nuovamente con il pancione, nella speranza di non assistere un’altra volta alla morte del proprio figlio, ancora in grembo.
A meno che la signora non abbia una malattia genetica o qualche problema funzionale all’utero, quando si parla di endouterina del feto si fa riferimento, nella maggior parte dei casi, a morte accidentali, che non dovrebbero verificarsi più volte, come a seguito di predisposizioni.
Il fatto che non si tratti di un decesso naturale, ma di qualcosa di inaspettato, rende ancora più difficile l’accettazione razionale di questo evento, segnando in maniera negativa il carattere dell’ipotetica madre che ha la sfortuna di assistere a questo incidente.
Cause più strane di morte
Altre volte la vita è paradossale e sembrerebbe prendersela con qualcuno, senza particolari ragioni. Accade così di morire in maniera bizzarra, in situazioni che non si presentano come pericolose, ma che, per una ragione o per un’altra, provocano la morte di qualcuno.
Si parla di decessi fortuiti, in quanto a volte si creano delle condizioni inaspettate che possono far precipitare delle situazioni apparentemente stabili, causando il dramma che non ci si aspetta.
Una delle morti più strane avviene a causa di soffocamento da cibo. Determinati cibi, come nel casso di mozzarelle appena prodotte, sembrerebbero provocare più morti di altri.
Quando un boccone si incastra nella trachea diventa molto difficile reagire tempestivamente e liberare le vie respiratorie, se ci si trova da soli.
La speranza è quella che qualcuno possa rimuovere l’ostruzione ed evitare che un pasto, andato di traverso, determini il decesso di un individuo.
La soluzione per non morire soffocati è riuscire a tossire, consentendo quindi la fuoriuscita del boccone indigesto che, una volta ingerito, non ha mai raggiunto l’esofago. Per evitare questa situazione pericolosissima si dovrebbe masticare molto attentamente il cibo ed evitare pietanze troppo “gommose”, come potrebbero essere le mozzarella appena fatte o le big bubble.
L’operazione di soccorso da attuare, onde evitare che il malcapitato perda i sensi e rischi seriamente la morte, sarebbe la manovra di Heimlich. Si tratta di un metodo di soccorso efficacie che ha salvato la vita a moltissime persone in tutto il mondo.
La manovra consiste nello schiacciamento prima dorsale e poi addominale del soggetto, nella speranza che l’alimento bloccato nella trachea possa essere sputato fuori, permettendo allo sfortunato individuo di riprendere la corretta respirazione, dopo quest’apnea forzata.
Si pensi che sono oltre 800 le segnalazioni al pronto soccorso per soffocamento alimentare.
L’aspetto più preoccupante della faccenda è che, a differenza di altre situazioni critiche, occorrerà risolvere il problema da soli, senza poter contare sull’intervento medico.
La tempestività d’azione infatti diventa essenziale se si vuole scongiurare la morte e conoscere che cosa fare per soccorrere un bambino o un adulto in pericolo di asfissia da cibo rappresenta la migliore prevenzione possibile, per limitare il numero di decessi.
Volendo offrire delle indicazioni di massima, in caso di presenza di bambini nel nucleo famigliare è fondamentale essere attenti quando si servono questi cibi:
- carote,
- uva,
- hot dog,
- ciliegie,
- prosciutto crudo,
- mozzarelle
Altre cause di morte diffuse a cui non penseremmo mai
Esistono dei decessi inaspettati, delle fonti di morte difficili da immaginare. Eppure le persone continuano a perire per colpa di tante leggerezze o semplicemente per aver sottovalutato i rischi di eseguire determinate azioni.
Gli animali, tanto graziosi e affettuosi, possono dimostrarsi anche molto pericolosi, in alcuni contesti specifici. Non dobbiamo pensare che sia il leone o la tigre gli animali della giungla più temibili.
Il simpaticissimo ippopotamo infatti è il killer africano più pericolo, responsabile di ben 3 mila morti l’anno, soltanto nel continente africano. Molto più “pacifiche” e letali sono invece le meduse, in grado di uccidere “solo” 50 morti ogni anno.
Delle creature animali a cui non attribuiremmo mai la nomea di “spietati killer” sono invece le formiche. Esistono alcune tipologie di formichine, grandi anche 3-4 centimetri, nelle zone tropicali, capaci di stendere un uomo di 2 metri.
In questo caso si parla di 30 morti l’anno. Niente di particolarmente drammatico, ma si tratta comunque di un dato in grado di modificare la percezione “gentile” che abbiamo di questi animaletti.
Altro animale a cui doppiamo essere attenti, soprattutto se abbiamo dei figli piccoli, sono i cani molossi. Si tratta di bestie con una muscolatura facciale potentissima, tale da uccidere con un morso alla faccia ben 200 persone ogni anno.
E’ buona regola prestare molto riguardo quando un bambino, di altezza inferiore ai 150 centimetri viene lasciato solo con un cane tipo doberman, pitbull, Rottweiler, Bull Terrier e boxer, perchè uno scatto di ira improvviso potrebbe stroncare la vita ad uno dei nostri amati pargoletti.
Morte negli animali
Tutte le creature viventi presenti su questo pianeta muoiono. Anche se esistono animali più longevi di altri (pensiamo ad esempio a balene e tartarughe), vi sono alcuni animaletti che muoiono più facilmente di altri.
La morte di alcuni animali domestici può diventare molto difficile da superare, se si è legati a questo fedele amico a quattro zampe da un rapporto esclusivo. Il decesso di canarini, cani, gatti e criceti diventa pertanto una bella batosta emotiva per i soggetti più sensibili e superare questo dolore interiore un’impresa non di poco conto.
Tra le cause più frequenti della morte degli uccellini tenuti in casa vi sono problemi all’apparato respiratorio, così fragile e delicato. I canarini sono spesso vittime di colibacitosi, causata dai batteri dell’escherichia coli.
Sono proprio i virus i più grandi nemici dei nostri amici pennuti ed è proprio per questo che dobbiamo essere molto cauti, durante i cambi di stagione, nello spalancare le finestre della stanza in cui custodiamo la gabbietta.
Nel caso dei criceti invece la dipartita può avvenire per varie ragioni e a volte, animaletti che sembrano godere di ottima salute, possono invece perire da un giorno all’altro, perchè ne sottovalutiamo i sintomi.
Il consiglio, qualora avessimo il minimo sensore che qualcosa non funziona o ci accorgessimo di un cambiamento nel comportamento del roditore, resta quello di portarlo da un veterinario e sottoporlo ad un’autopsia.
Sintomi come astinenza da cibo o dall’acqua, sporcizia nella zona anale o rigonfiamenti improvvisi, non andrebbero mai presi sotto gamba.
Conosciamo tutti la debolezza dell’apparato cardiaco dei criceti, ragion per cui, quando li vediamo in difficoltà, non incitiamoli a proseguire le folli corse sulla ruota o a realizzare le solite spettacolari acrobazie.
Una delle morti più dolorose è quella che colpisce i nostri cagnolini all’improvviso, a seguito del capovolgimento repentino dello stomaco. Si parla tecnicamente di torsione gastrica o di sindrome della dilatazione dello stomaco e porta delle conseguenze tali da procurare spesso la morte del nostro fido e peloso quadrupede.
Anche se non si sa con assoluta certezza perchè questo accada, si segnala come sia più frequente nei cani dotati di torace piuttosto stretto, come l’alano o il pastore tedesco o in quelli che mangiano enormi quantitativi di cibo, in brevi periodi di tempo.
Per ovviare a questa fatalità, premesso che potrebbe anche avere origini genetiche, si potrebbe evitare di offrire grossi quantitativi di pasta a ridosso di sostenuti sforzi fisici (attività di corsa sostenuta o gioco ad alto coinvolgimento).
Non sempre un’operazione chirurgica può salvare il nostro cane, anche se in fasi già avanzate, sembrerebbe l’unica via percorribile per evitargli una morte certa.
Sms per l’inferno
Quando si parla di incidenti stradali si pensa quasi sempre che siano dovuti allo stato di ebrezza del guidatore. Eppure i dati sui decessi che coinvolgono automobilisti confermato come la distrazione sia uno tra i fattori principali che possono provocare la morte di conducente e passeggeri.
La ricezione di sms o di messaggi su whatsapp sono la causa della morte di oltre 7 mila persone, soltanto negli Stati Uniti. Immaginiamo quale cifra si possa raggiungere a livello globale.
Utilizzare gli auricolari, implementare sistemi di risposta tramite bluetooth sono solo alcuni dei sistemi più pratici per ridurre le possibilità di distrarsi al volante.
Un po’ come fa l’applicazione stradale “Waze” che rende possibile l’utilizzo della modalità “scrittura” soltanto se non si è alla guida, evitando ragioni per non guardare la strada, dovrebbe funzionare un po’ per tutto quello che riguarda il mondo degli smarphone.
Sesso matto. Le morti per asfissia durante il sesso sono oltre 700 l’anno. Si tratta di decessi legati alla pratica, piuttosto comune, soprattutto nei paesi anglosassoni, di stringere la gola, sino a creare una vera e propria apnea, durante il momento dell’orgasmo, per aumentarne l’intensità.
Questo sistema, utilizzato per amplificare il piacere durante un rapporto sessuale o le fasi finali della masturbazione rappresenta una delle cause di morte più strane che possano verificarsi nella vita.
Sempre a letto (ma questa volta i giochi erotici non c’entrano nulla) si verifica un’altra tra le morti più strampalate. Cadere dal letto, durante il sonno, può sembrare un’azione banale, ma circa 500 volte ogni anno può risultare legale, visto che causa il decesso immediato dello sfortunato protagonista di questo trauma.
Non è un caso se, soprattutto nel caso di culle per neonati o lettini per bimbi piccoli, sarebbe buona regola porre delle protezioni laterali che consentano di contenere il soggetto e quindi scongiurare che cada sul pavimento duro di una casa, con tutte le conseguenze negative che possono conseguire.
Altre morti accidentali
Se abitate in zone fredde, occhio alle lastre di ghiaccio che potrebbero staccarsi dall’alto, in particolare dai balconi e colpire le teste di ignari passanti. Nel caso di pezzi di ghiaccio più affilati, le possibilità che si trasformino in un’arma pericolosa aumenterebbero esponenzialmente. Ne è la conferma il fatto che oltre 400 persone in tutto il pianeta scompaiano per sempre a causa di questo motivo.
L’utilizzo di cappelli molto imbottiti, soprattutto quando le temperature iniziano a scendere e il rischio che il ghiaccio si sciolga è maggiore, può essere un buon rimedio per evitare sciagure di questa portata. Anche il consiglio di non passeggiare sotto cornicioni e balconate, nelle rare giornate di sole che accompagnano gli inverni più rigidi, potrebbe salvare la vita a molti passanti.
Anche un luogo di gioia e divertimento può trasformarsi in uno spazio di morte. E’ il caso dei luna park e dei parchi divertimento, distribuiti in tutto il globo. Esistono giostre così pericolose da poter causare infarti o comunque traumi tali da portare alla morte di chi ha voluto sperimentarle.
Non si tratta di essere temerari o coraggiosi, ma di come il nostro corpo possa reagire a queste emozioni così forti. A volte le coronarie non reggono e vi è la seria possibilità di perdere la vita durante una visita ad un luna park.
Tra le attrazioni più temute ricordiamo:
le montagne russe giapponesi del “Takabisha” nel Fuji-Q Highland Amusement Park, a poca distanza dal Monte Fuji, in Giappone;
La Skyscreamer, in Texas;
Tra quelle più spaventose, presenti in Europa, vanno citate:
The smiler, ad Alton Towers, nel nord dell’Inghilterra, conosciuta come la giostra con più “giri della morte” nel Mondo
Colossos in Germania, ad appena 2 ore da Amburgo,
Anche una spesa al supermercato può diventare una minaccia alla nostra esistenza, considerate quante persone muoiono a seguito di rovesciamenti di scaffali, ogni anno. Si stima che circa un centinaio di persone possano dipartire a causa dello schiacciamento di questi pesantissimi mobili, presenti nei negozi, essenziali per presentare la merce in vendita.
I morti famosi
Il capo spirituale Rajneesh, conosciuto al Mondo come Osho, è morto a 58 anni a causa di un’insufficienza cardiaca. I seguaci della new age, alla ricerca del suo feretro, per osannarlo, rimarrebbero delusi, visto che il suo corpo non è stato chiuso in una bara. Nel rispetto delle sue volontà, le sue ceneri sono state raccolte in India, nella città di Pune.
Altro leader spirituale del mondo indiano fu Mahatma Gahndi, il cui nome è intrinsecamente collegato con le vicende politiche del continente indiano. Ispiratore della disobbedienza civile e universalmente riconosciuto come simbolo del pacifismo, morì nel 1948, mentre si recava in giardino per la quotidiana preghiera ecumenica, per mano di un fanatico indù radicale che lo stese con 3 colpi di pistola.
Se ti interessa sapere come è morto il mago Houdini, ti consiglio di proseguire la lettura. Il più celebre tra tutti i maghi e illusionisti della storia, morì all’età di 52 anni, per colpa di una peritonite, che provocò la lesione mortale dell’appendice. La teoria più accreditata sul perchè si ritrovò in questa complicata situazione medica vorrebbe implicato uno studente, colpevole di avergli sferrato un colpo improvviso sull’addome. Questo gesto avvenne con una repentinità tale da non consentire al prestigiatore ungherese di indurire adeguatamente i muscoli addominali, come era solito fare per attutire i colpi. Il risultato fu devastante, considerato che un colpo di pugilato ben assestato porto nel giro di 2 settimane, alla morte del mitico Houdini, a causa di una peritonite innescata da quel pugnone.
Altra morte di “spicco”, avvenuta nel XX secolo, è stata quella dell’artista marziale cinese Bruce Lee, meglio conosciuto al grande pubblico, per la sua carriera da attore cinematografico.
Perì a 33 anni, a seguito di un edema celebrale scaturito dall’assunzione di una pastiglia di Equagesic, offertagli dall’attrice Betty Ting Pei, per contrastare i sintomi di una forte emicrania accusata dal giovane Bruce in quella giornata. Le testimonianze dell’epoca parlando di un profondo sonno da cui Bruce Lee non si sveglio mai. L’autopsia chiarì come il suo cervello, sottoposto a sforzi prolungati, proprio in quel periodo, non resse il colpo di 2 edemi celebrali, oltre ad una reazione allergica manifestata nei confronti di quel particolare tipo di aspirina.
L’attribuzione ufficiale delle cause della sua morte però avvennero solo in seguito. Per questo motivo i fan, durante la celebrazione del funerale del campione di arti marziali, entrarono in escandescenza, spingendo l’esercito di Hong Kong ad intervenire. Durante il rito funebre, tanto era l’indignazione del pubblico nei confronti dell’attrice Betty Ting Pei, che tra l’altro era stata spesso vista in compagnia di boss mafiosi, che le fu impedita la partecipazione.
Significativo come a portare la sua bara in segno di commemorazione furono importanti star di Hollywood, come Chuck Norris.
La lapide di Bruce giace a Los Angeles, affianco a quella del primogenito Brandon Lee, anche lui attore, morto durante le riprese del film “the crow” (il corvo).
Dal punto di vista mediatico, le morti dei leader dei gruppi musicali o quelle dei cantanti, fanno sempre molto clamore. Questa regola vale sia per le star del passato, quanto per quelle scomparse negli anni più recenti. Il mistero che avvolge le loro morti premature, le loro vite sregolate, l’affetto del pubblico, sono tutti fattori che concorrono nel rendere la scomparsa dei personaggi dello spettacolo, legati all’ambito musicale, ancora più sensazionale.
Il più famoso cantante reagge di tutti i tempi, ovvero Bob Marley, è morto prima del tempo, a causa di un tumore sotto l’unghia dell’alluce, diffuso successivamente in tutto il corpo.
L’errore più grave che provocò la morte del cantante jamaicano con i rasta, fu quello di non amputare immediatamente quella parte del corpo. Questa operazione molto probabilmente gli avrebbe salvato la vita, ma purtroppo non avvenne mai, facendo degenerare il melanoma che raggiunse il cervello, uccidendolo l’11 Maggio del 1981. Il cantante di Redemption Song morì ad appena 36 anni. Fu dichiarato lutto nazionale in tutta la Jamaica.
La sua salma fu sepolta in una cappella costruita vicino alla casa in cui nacque. A rendere ancora più particolare la sua sepoltura fu il fatto che, all’interno del suo feretro, furono messi: un pallone da calcio, sua grande passione, oltre ad una chitarra, a una pianta di marijuana (essendo grande sostenitore della sua liberalizzazione) e una Bibbia.
Altra sfaccettatura che ha contribuito a rendere il suo decesso ancora più “misterioso” fu il fatto di non aver mai rilasciato alcun testamento.
Elvis preslay, leggenda assoluta del rock, è morto a 42 anni, a causa di un infarto, che lo ha colpito nella sua imponente dimora di Graceland, scaturito da una dose fatale di barbiturici (un po’ come accadde per Marilyn Monroe).
Oltre 80 mila fan accolsero entro il tardo pomeriggio presso la sua dimora per rendere omaggio al loro idolo. I fioristi di Menphis vendettero un numero impressionante di cuscinetti floreali a forma di chitarra.
Possiamo solo immaginare quale sia stato il prezzo del feretro usato per custodire la salma del mito del rock’n roll, ma viste le possibilità finanziarie quasi infinite di cui poteva godere la famiglia, possiamo essere certi si sia trattato di un costo elevatissimo.
Ancora una volta, quando si parla di Elvis, il confine tra la devozione verso un mito musicale e il denaro che circola dietro lo “showbiz” si fa molto sottile.
2 voli speciali, incaricati di trasportare corone di fiori provenienti dai fans degli altri Stati più distanti, rendono almeno in parte idea di quale evento sensazionale avvenne quel giorno.
La sua morte è diventata leggenda, anche perchè sono state ipotizzate varie ipotesi sulla sua morte, a cominciare dall’abuso di psicofarmaci e anfetamine, sino ad attribuire il decesso all’eccessivo peso, accumulato in quegli anni in cui esa stato vittima di depressione acuta, rifugiandosi completamente nel cibo. Molto folkloristiche sembrano invece essere quelle teorie che sostengono l’origine aliena del cantante, in quale di fatto, sarebbe ancora vivo e vegeto.
Di tutt’altra natura è invece la morte del cantante dei Queen Freddy Mercury, icona gay ann’80, morta a causa dell’AIDS, che ne ha sancito la sua scomparsa, avvenuta a 45 anni, il 24 Novembre del 1991. Soltanto quando era in procinto di morire Freddy, attraverso una comunicazione ufficiale, avvisò i suoi fan della malattia.
Prima di allora infatti, nonostante un aspetto che creava più di un sospetto e che alimentava indiscrezioni nel pubblico, non ammise mai nulla, continuando a registrare nuovi album, nonostante aver interrotto i tour.
Non fu mai introdotto in una bara né mai seppellito. Era volontà del cantante dei Queen quella di essere cremato e di lasciare le ceneri del suo corpo in un luogo sconosciuto, di cui si incaricò Mary Austin, definita da Freddy come l’unico amore della sua vita.
Anche i cantanti nostrani hanno lasciato qualche strascico dopo la morte. E’ il caso del cantante anarchico Fabrizio De Andrè, perito a causa di un cancro al polmone, a 59 anni.
Le ceneri di uno dei più grandi cantautori italiani, nato a Genova nel 1940, furono tumulate nel cimitero di Staglieno, nell’edicola di famiglia.
Anche la morte di un’altra voce irriverente della musica leggera italiana ha creato molta commozione tra i più giovani. Si tratta di Rino Gaetano, cantante calabrese, vissuto per lo più a Roma. Non è un caso se il suo corpo, drammaticamente inerme, a seguito di un incidente stradale che coinvolse la sua Volvo, è stato sepolto nel cimitero del Verano, proprio nella capitale.
Anche Claudio Villa fece scaldare i cuori a tantissimi teenagers e viste le modalità con cui avvenne l’annuncio della sua morte era facile prevedere che diventasse un mito.
A dichiarare l’avvenuto decesso fu niente poco di meno che Pippo Baudo, durante l’ultima puntata del festival di Sanremo del 1987.
Essendo da sempre stato ateo ha preferito farsi cremare, negando la possibilità di qualunque tipo di cerimonia religiosa, lasciando questa scritta insolente, per meglio chiarire il suo punto di vista sulle celebrazioni volute dalla chiesa: “Aiutate l’uomo del domani a sbarazzarsi degli ultimi baluardi del Cristianesimo!”
Esistono poi altri tipi di morti, legate a cantanti che a causa di una personalità molto difficile o dell’abuso di sostanze psicotrope, hanno trovato la morte. E’ il caso delle due bravissime cantanti Amy Wintehouse e Whitney Houston e del mito anni’70 di Jim morrison.
Nel caso di Any, successivi esami istologici e tossicologici, hanno rilevato come il decesso fosse avvenuto non a seguito di sostanze stupefacenti, come si ipotizzava inizialmente, ma a seguito di grossi quantitativi di alcool consumati precedentemente.
La bravissima cantante jazz dalla timbro di voce inconfondibile, rientra quindi nella cerchia degli artisti morti alla fatidica età di 27 anni, come Jim Morrison, Kurt Cubain, Jimi Hendrix e Janis Joplin, giusto per citarne alcuni.
Si suppone che la cantante londinese, di origine ebraiche, abbia ingurgitato massicci quantitativi di alcool, dopo un lungo periodo di pausa. Questa condizione, conosciuta con il termine di “stop and go”, risulta particolarmente pericolosa. Il rito celebre organizzato seguì i dettami previsti dalla religione ebraica, a cui Amy apparteneva.
Anche Jim Morrison fa parte del club 27 e ufficialmente sembrerebbe morto per arresto cardiaco, anche se sul suo cadavere non è stata mai eseguita un’autopsia ufficiale.
Essendo un personaggio centrale nella galassia hippie, molti fan sostengono sia stato fatto fuori perchè considerato dai poteri forti un personaggio antisistema, fortemente critico nei confronti delle guerre e dello status quo e per questo allontanato dalla scena musicale, prima che i giovani potessero essere “traviati” da questo personaggio così popolare a quei tempi.
Ebbe un epilogo altrettanto tragico la vita di Whitney Houston, morta all’età di 49 anni. Le cause ufficiali di morte parlano di morte per annegamento, essendo stata ritrovata nel 2012 nella sua vasca da bagno. In realtà che la cantante di colore Whitney assumesse massicce dosi di droga non era un mistero (soprattutto cocaina). Il funerale commemorativo, seguì il rituale battista e vide la partecipazione di molte stelle del cinema, tra cui Kevin Kostner, con cui lavoro nel 1992, durante il set di “The Bodyguard”.
Paradossi della morte
Fa molto riflettere il fatto per cui, a seconda del luogo in cui viviamo e alle condizioni a cui siamo abituati, le aspettative di vita di una persona e le cause di morte potrebbero essere molto differenti.
Se un abitante dell’Eritrea andasse in USA la prima cosa che noterebbe sarebbe il volume del girovita dell’americano medio.
L’obesità e le malattie alimentari sono una realtà diffusa, non soltanto negli Stati Uniti d’America, ma anche in tutti i Paesi occidentali in cui, uno stile di vita discutibile e scelte ipercaloriche quando si mangia, hanno decretato il collasso degli intestini.
Accade così che nel Mondo si verifichino delle discrepanze tali da portare ad essere sovrappeso i cittadini che vivono negli Stati più industriali e denutriti gli altri che vivono negli altri Paesi più poveri.
La cartina tornasole di questo processo è legata all’aumento di peso della popolazione asiatica, con particolare riferimento, a quella parte di cinesi che vivono nelle metropoli.
Si noti infatti come, se sino agli anni ’90 una dieta a base di riso e cereali avesse garantito loro di mantenere un peso forma più equilibrato, con l’introduzione di fast food e cibi più “grassi e raffinati”, si è assistito ad un aumento del numero di cittadini cinesi sulla soglia dell’obesità.
In Africa invce, dove in vecchio e il neocolonialismo continuano ad impoverire la popolazione, tra le più diffuse cause di morte vi è ancora la carestia.
Le persone ti etnia africana risultano sottopeso e in molti casi denutriti, a causa di un regime alimentare troppo povero, il quale spesso degenera in carenze vitaminiche importanti, che possono portare al decesso per sfinimento.
Si tratta di condizioni esistenziali molto più rare il Italia, così come nelle altre nazioni economicamente più ricche, anche se le eccezioni non mancano, anche alle nostre latitudini “più fortunate”..
Alcune famiglie vivono in condizioni di estrema indigenza, al punto da non riuscire a garantire a tutti i componenti della casa dei pasti adeguati. Il ricordo della bambina morta di stenti ad Enziteto, in provincia di Bari, solo qualche anno fa, è la conferma del contrasto socio-economico vigente in molti Stati cosiddetti “evoluti”.
Altra causa di morte, tipicamente occidentale, è l’anoressia, un disturbo più psicologico che alimentare che uccide ogni anno 200 persone, in maggioranza donne. Questo male affligge persone che non riconoscono più l’importanza del cibo e riescono a vedersi belle soltanto “pelle e ossa”.
Essere anoressici significa non accorgersi di essere magri e non ammettere a sé stessi di avere problemi. Per questa ragione, per curare problemi di anoressia e ridurre le possibilità di morire a causa del deperimento fisico dei tessuti, è meglio farsi aiutare da uno psicologo esperto in problematiche legate al cibo.
Pensare che esistano persone non possano procurarsi alimenti utili al sostentamento ed altre che decidano volontariamente di non mangiare, a causa di diete o patologie varie, rappresenta forse uno tra i paradossi maggiori dei nostri tempi.
Morte assistita
Prima di cominciare a parlare di questo argomento è meglio fare un distinguo tra chi si considera a favore dell’eutanasia e coloro i quali sostengono vivamente la legalizzazione di questo strumento.
Crediamo sia fondamentale introdurre la pratica del suicidio assistito da personale medico, anche in Italia, evitando che strutture operanti in Svizzera o in altre nazioni in cui la legge consente l’eutanasia, speculino sui drammi delle persone.
E’ diritto di ogni paziente quello di decide fino a che punto è disposto a sopportare la sofferenza fisica. Si tratta di un dibattito molto delicato che, soltanto chi ha a avuto qualche parente o conoscente affetto da SLA o da qualche altra malattia degenerativa in stato avanzato può comprendere a fondo.
Lo Stato dovrebbe assecondare la decisione di chi sta soffrendo e non continuare a fomentare questa “tortura”, a causa di un vuoto legislativo che rende la morte assistita equiparabile ad un omicidio.
Molti dottori italiani sono stati accusati di aver ucciso pazienti malati, soltanto perchè si sono presi la responsabilità di porre fine alle loro sofferenze, attraverso una puntura letale o altri sistemi.
Quando una malattia è incurabile porta un soggetto a soffrire sempre di più non è giusto che gli si venga impedito di risolvere la situazione disperata, attraverso la morte.
Si tratta naturalmente di casi estremi, in cui l’esistenza condotta da queste persone è tale da perdere qualunque forma di dignità, riducendo la vita di un essere umano in una lenta agonia straziante, che mortifica sia il malato che tutte le persone che lo circondano.
Questa discussione non può essere affrontata pertanto ne dal punto di vista religioso e ne da quello metafisico, perchè si rischierebbe di andare fuori traccia, osservando il problema dall’esterno, senza mettersi nei panni del malato e di quali proporzioni raggiunga il dolore provato da questi soggetti.
Molto più facile è per il governo italiano far finta di nulla ed avere un atteggiamento neutrale che nasconde soltanto un modo per assecondare le tante lobbies che si oppongono alla morte assistita.
Sarebbe curioso sapere che data di morte sarebbe prevista per questi pazienti qualora utilizzassero una delle tante applicazioni attraverso cui è possibile calcorare il giorno esatto in cui si muorirà.
L’Italia non sarà mai un Paese dei diritti civili se non legiferà qualcosa che difenda la volontà dei malati croniti di porre fine alle proprie sofferenze.