Per quanto vogliamo illuderci del contrario, noi uomini siamo frangibili, vulnerabili, sensibili.
Anche se c’è chi rispecchia più queste caratteristiche e chi meno, bisognerà riconoscere come ognuno abbia un’insita predisposizione alla sofferenza, che si manifesta a seconda degli eventi drammatici che la vita presenta.
Molti uomini sono convinti che la debolezza sia in realtà mancanza di virilità e da questa attitudine deriva una certa frustrazione e mortificazione, visto che tendono a mostrare un carattere forte, un’apparenza decisa, solida, invalicabile, per apparire più sicuri e non ledere a quell’immagine che gli altri hanno costruito attorno alla loro persona nel corso del tempo.
D’altro campo le donne vivono con più leggerezza queste situazioni. Nella società occidentale è universalmente riconosciuto che la donna, per natura, abbia una sensibilità innata che la spinga ad una maggiore premura e ad enfatizzare il dolore. Non sono poche però, le donne che, per non soffrire o per non incappare in forti delusioni, alzano muri di orgoglio e reagiscono con finta indifferenza di fronte ad eventi “traumatici”.
Quali sono gli eventi traumatici?
Ma quali sono le cose che più fanno soffrire gli esseri umani, e di fronte alle quali nessuno può essere indifferente?
* I ricordi: questi hanno il potere di distruggere e di costruire, a seconda dell’uso che se ne fa. I nostri ricordi rappresentano delle armi potenti, ma sta a noi decidere se farci dominare da essi o dominarli.
* La fine di una storia: soffrire per amore annienta il cuore, riducendolo in mille pezzi. Talvolta si tratta con superficialità la sofferenza che ne deriva, ma in realtà la conclusione di un rapporto d’amore è qualcosa che richiede cura e pazienza. Al termine di una relazione affettiva si disinnescano meccanismi ormai consolidati nel tempo, e ci si ritrova all’improvviso, a mettere tutto di nuovo in discussione, soprattutto noi stessi.
Certo, la fine di una storia inevitabilmente reca un vuoto, ci spezza e ci vede abbandonare una parte di noi, ma ci insegna anche la forza, il coraggio e l’indipendenza.
* La malattia: questa rappresenta indubbiamente un evento traumatico e quasi sempre inaspettato; genera paura, inquietudine e la consapevolezza della finitudine della vita umana. Sicuramente la malattia sprona a vivere giorno per giorno, godendosi l’attimo ed a riconsiderare le proprie priorità. In questa situazione sarebbe cosa auspicabile essere supportati non solamente da familiari ed amici, ma anche da una valida equipe medica.
* La perdita del lavoro: soprattutto per l’uomo, perdere il lavoro ha un significato fondamentale, perché mette in dubbio le sue capacità e la sua professionalità. Essere licenziati rappresenta un evento traumatico e in modo particolare se si ha una famiglia a carico o se gode da tempo di una certa indipendenza economica. Sono condizioni difficili come queste che spronano a rimettere in discussione la nostra vita e a trovare il coraggio di non mollare, cercando di lasciare spazio a nuove opportunità e positività.
* La perdita di una persona cara: ultimo nella lista, ma non ultimo di importanza, un evento che procura una grande sofferenza è la scomparsa di un nostro caro. In realtà non esiste una maniera più giusta di superare un lutto: ognuno infatti reagisce diversamente al dolore, secondo le proprie modalità ed i propri tempi. La perdita di una persona cara procura solitamente:
- angoscia,
- sconforto,
- paura,
- confusione,
La situazione diviene ancor più difficile da gestire se avevamo costruito la nostra vita intorno a quella persona, dandole un ruolo centrale nella nostra esistenza. E’ fondamentale riuscire a capire come non rappresenti certo una vergogna esprimere la sofferenza, ma che anzi sarebbe necessario farla emergere con vigore, nella speranza di raggiungere presto un livello di massima consapevolezza, che ci aiuti a proiettare lo sguardo verso il futuro e non più verso il passato.
Da questo punto di vista, alcune onoranze funebri su Roma come Cattolica San Lorenzo, possono essere un valido strumento dove trovare professionalità che possono aiutarci a superare un lutto.
Cosa si può ricavare dagli eventi traumatici
Quelli sopra citati sono eventi che non augureremmo a nessuno. Tanto meno a noi stessi, ma, va evidenziato come a livello umano, abbiamo molto da guadagnare dai momenti di maggiore difficoltà. Impareremo a trarre qualcosa di positivo se impariamo a guardare l’altro lato della medaglia e sicuramente, guardandoci indietro, un giorno, potremmo dire di essere stati coraggiosi, di essere stati forti e determinati e di aver fatto di qualcosa che stava cadendo a pezzi.
Si tratta delle condizioni ideali per ascoltare finalmente sé stessi, non essendo riusciti a farlo per il resto della vita. Dopo ogni lutto vi sarà sempre una ragione in più per concentrarsi sulla propria vita e sui propri sogni. La consapevolezza che ogni esistenza possa ultimare, più o meno banalmente, ci insegnerà ad affrontare quello che facciamo nella giusta ottica, offrendo a noi stessi una nuova opportunità.