Il culto dei morti in Cina fra passato, presente e futuro

In Cina il culto dei morti è considerevolmente percepito, professato e vissuto come una ritualità di rimarchevole pregnanza. Il fulcro di suddetto culto è l’opportunità di accompagnare l’anima del defunto nell’aldilà. È bene sottolineare quanto in Cina la morte non sia interiorizzata come un’interruzione della vita terrena bensì come un prosieguo di una vitale felicità che non si spezza.

Difatti, preservando una prospettiva cromatica, il nero non rispecchia la ritualità funebre cinese. È il bianco il colore protagonista dei riti funebri in Cina. Esso richiama un’assenza di colori e, dunque, la metaforica opportunità ancora vigente di dipingere una tela bianca. Continuando lungo il sentiero dei colori, è possibile ritrovare anche il rosso: fuori i portoni delle case attigue a quella del defunto, vengono appesi dei fogli quadrati di colore rosso vivo. Quest’ultimo a simboleggiare un’intensità vitale nonché letteralmente sanguigna di un’esistenza ancora vivida. Sebbene assuma una forma differente.

culto dei morti in cina

Corone di fiori, candele e lanterne di carta sinergicamente costituiscono una cornice suggestiva ed emozionante all’interno della quale si espleta la processione dei parenti del defunto. Indossano abiti di colore bianco e accompagnano la bara verso il luogo della sepoltura, normalmente verso il tempio. Il suono del gong, dei violini a due corde e dei tamburi conferisce significativa solennità all’arrivo del defunto al cimitero. Inoltre, l’usanzaprevede che alcuni fuochi di artificio vengano fatti esplodere affinchè gli spiriti maligni possano essere scacciati. Alcuni modellini di carta a forma di case, automobili e denaro vengono costruiti e bruciati affinchè il passaggio dell’anima attraverso i dieci tribunali dell’aldilà sia concretizzato.

Archeologia delle pratiche funerarie in Cina: la necropoli della cultura Yangshao

Appurata la significatività ricoperta dal rito funebre in Cina, d’ora in poi si desidera proporre un approfondimento relativo alla struttura propria delle necropoli cinesi. In particolar modo verrà posta in evidenza l’ossatura nonché le ritualità intrinsecamente connesse alla necropoli di Yangshao e al più contemporaneo cimitero di Manila.

Con il termine Yangshao ci si riferisce alla cultura propria di una civiltà neolitica insediatasi lungo il bacino del Fiume Giallo, in Cina. Datata 5500-3000 a.C., la cultura Yangshao era solita rispettare una predisposizione meticolosa della aree funerarie. Abitualmente circoscritte da fossati, le aree funerarie erano solite essere completamente distanziate dalle aree residenziali.

A Banpo, ad esempio, sono state ritrovate oltre 130 sepolture in fossa volutamente posizionate in gruppi. Nello specifico, trattasi di tombe singole, ma anche doppie e quadruple: esse custodivano il corpo di individui adulti le cui membra erano distese in posizione dorsale. Per quanto concerne la sepoltura degli infanti, venivano sepolti e custoditi all’interno di vasi di ceramica, nei pressi delle abitazioni o anche fra le tombe dei defunti adulti. Suddetta tipologia sepolcrale,  è solita essere rispettata nella maggior parte delle necropoli Yangshao. Difatti, in tali aree sepolcrali nonché funerarie sono state rinvenute tombe sia singole sia multiple, sia primarie, caratterizzate da individui posti in posizione supina, sia secondarie caratterizzate invece dalla disposizione ordinata o casuale delle ossa.

Corredo funebre, vasellame, utensili d’uso quotidiano e oggetti di ornamento personale: questa l’oggettistica complessiva presente all’interno delle tombe; i corredi venivano abitualmente disposti sopra i piedi dei defunti mentre il vasellame, gli utensili di utilizzo giornaliero e gli oggetti di ornamento personale venivano collocati lungo il corpo della persona defunta.

Un’ulteriore tratto distintivo nonchè strutturale delle sopradescritte aree sepolcrali, risulta essere la presenza di una o più o meno angusta piattaforma perimetrale di terreno. Essa, costruita con l’ausilio di ciottoli e frammenti di argilla cotta, diveniva funzionale alla predisposizione del corredo funerario. Tale connotato era comune non soltanto all’architettura funebre Yangshao: altre coeve culture neolitiche, come ad esempio la cultura Dawenkou del basso corso del Fiume Giallo erano solite presentare la sopradescritta ritualità funeraria.

Funerali cinesi: dove vanno a finire i cinesi morti in Italia?

Sebbene i cinesi rappresentino la quarta comunità straniera più cospicua in Italia, nulla di dettagliato si conosce riguardo la ritualità dei funerali cinesi ed anche dei funerali cinesi eseguiti in Italia. Quantomeno per quanto concerne la ritualità contemporanea e attuale. Secondo alcuni dati accertati risalenti al 2016, in Italia ammontano a ben 332mila i residenti di nazionalità cinese.

Davvero ardua la sfida di monitorare il numero dei cinesi morti in Italia. Un po’ a causa della mancanza di un regolare permesso di soggiorno un po’ perché alcuni miti vanno assolutamente sfatati e confutati.

Alcune leggende metropolitane narrano di una misteriosa sparizione dei cinesi morti in Italia nonché di un’attribuzione identitaria illecita. Procediamo per gradi. I cinesi non spariscono ma scelgono di ritornare in patria e dunque di non morire in Italia. Escludendo alcune tragiche evenienze di giovani morti sul lavoro, le persone anziane scelgono di ritornare in Cina affinchè possano realizzare il desiderio di essere foglie cadute che tornano alle radici.

Altra peculiarità da confutare è l’attribuzione illecita di identità. Nel divenire della storia, sono effettivamente accaduti casi di utilizzo improprio del permesso di soggiorno. Alcune persone non identificate hanno utilizzato il permesso di soggiorno di persone defunte. Tuttavia si tratta di pochi casi verificatisi in passato. Dal 1999 la situazione cambia poiché al momento della richiesta del permesso, agli stranieri vengono rilevate le impronte digitali.

Oltre la fisionomia dei sopracitati miti, si conosce davvero ben poco riguardo i funerali cinesi eseguiti in Italia. Soprattutto perché è davvero raro assistere a un funerale cinese in Italia.

Tuttavia, di seguito è possibile apprendere qualche dettaglio in più concernente lo svolgimento dei funerali in Cina.

Il quesito continua a interrogarci: come sono eseguiti i funerali in Cina?

In Cina i funerali sono considerevolmente imponenti, un po’ come i matrimoni. Nelle zone rurali i familiari accadono le seguenti evenienze: i parenti del defunto devono vestirsi di colore nero, alcuni presenti al funerale donano dei soldi ai parenti del defunto, mentre altri regalano corone di fiori realizzate mediante l’utilizzo di carta bianca. Conclusasi la cerimoniosa ritualità funeraria, gli ospiti devono restare a mangiare presso la casa del defunto.

Cosa cambia quando invece un funerale si svolge in città?

In città, bisogna recarsi presso le agenzie di pompe funebri e, differentemente dai funerali italiani, le persone devono rendere omaggio alle spoglie, pronunziando l’ultimo saluto alla persona defunta.

Un’altra maniera adoperata in Cina per piangere i defunti, coincide con il bruciare i soldi: in questo modo, i vivi arrecano loro la consolazione di aver donato bastevole denaro affinchè il defunto possa assicurarsi una vita agiata anche nell’aldilà.

Durante la festa di Qingming, chiamata anche Festa della Luminosità Pura o Festa della Luminosità Chiara, i cinesi sono soliti spazzare le tombe e portare cibo e bevande alcoliche per offrirli ai defunti.

Tale cura verso i defunti, trova una spiegazione nel confucianesimo cinese: esso sostiene non soltanto il rispetto degli antenati ma anche che tutto ciò che è a disposizione nel presente sia stato lasciato dagli antenati.

Se nel presente le persone vivono bene, ritengono che i loro antenati abbiano protetto la loro discendenza.

Se le persone vivono male, ritengono invece che i debiti delle vite precedenti non siano stati saldati.

I cinesi ritengono sia molto importante non comportarsi male, non mancare di rispetto agli antenati e non riservare alle susseguenti generazioni un destino ingiusto.

Dunque, la Cina insieme alla sua popolazione, infonde la fatalità del presente di autodisciplina morale, di rispetto e di amorevole cura del prossimo. Tutte caratteristiche dalle quali trarre un insegnamento inclusivo, comprensivo.