Funerale laico, ateo e agnostico: differenze e peculiarità

Nell’immaginario collettivo, il funerale è quello celebrato dal prete o da un diacono per i cristiani, oppure da un altro funzionario religioso in caso di fede diversa. Come per il matrimonio, esiste una cerimonia funebre civile, detta anche funerale laico: caratteristiche, curiosità sull’organizzazione e la sepoltura della persona scomparsa e quanto sono frequenti le esequie laiche nel Belpaese rispetto all’Europa.

Funerali civili per non credenti, caratteristiche

L’uomo, sin dall’antichità, ha sempre dato importanza alla morte con la cerimonia funebre, visto che lo scopo principale di essa è sempre stato il ricordare la vita del defunto e di omaggiare la sua memoria dopo il suo decesso. Parenti e amici della persona scomparsa possono esprimere in questo modo il proprio dolore per il lutto e accompagnare il loro parente, conoscente o amico nel suo ultimo viaggio, in modo da elaborare la perdita e riprendere la vita di tutti i giorni nonostante il vuoto della scomparsa.

L’opzione di celebrare le esequie nella maniera laica non viene spesso menzionata in Italia, in primis perché è diretta confinante con il Vaticano e per una questione culturale. Se nell’Europa del Nord, in Germania e recentemente anche a Liverpool sta diventando una prassi consolidata, nel Sud Italia la maggioranza degli abitanti sono devoti, inoltre è la zona in cui si concentrano più santi ed edifici religiosi importanti per i loro miracoli e la fede salda nonostante derisione e avversità. L’esempio più facile è quello di San Pio da Pietrelcina: San Giovanni Rotondo è sempre meta di pellegrinaggi di coloro i quali sono devoti a lui e ai suoi innumerevoli miracoli, oltre alla credenza che il santo si manifesti attraverso profumi con un significato preciso.

feretro laico

Eppure, anche nel Belpaese ci sono città in cui il laicismo la può fare da padrone. Livorno, luogo di nascita del PCI, c’è stata sempre una specie di guerra fredda tra autorità laiche e religiose. Un episodio su tutti per far capire il conflitto delle due fazioni è quello del 7 novembre 1948, anno in cui si celebrava in città l’anniversario della Rivoluzione di Ottobre, ma anche data della chiusura solenne della Peregrinatio Mariae, il pellegrinaggio della Madonna di Montenero che terminava il suo viaggio nei paesi della diocesi proprio in quel giorno. Si risolse con i comunisti nei quartieri nord pieni zeppi di operai la mattina e i cattolici nel lungomare e nei quartieri sud, più benestanti, fino al colle del Santuario di Montenero al pomeriggio, con tappa comune i Cantieri Navali che ricevettero doppia benedizione, laica e religiosa.

Cerimonia funebre laica, come organizzarla

Il funerale laico o civile è la soluzione migliore per rivolgere l’ultimo saluto al caro estinto mediante un rito che non ha riferimenti religiosi, né si rifà ad alcun Credo religioso. La cerimonia funebre civile è incentrata sulla persona scomparsa e si elogia la sua vita attraverso un breve racconto, delle letture accompagnate anche da musica e altri contributi, come foto o video. Non c’è una durata standard, dipende se la persona estinta era molto amata, o se fosse sola al mondo perché terrorista, assassino o malavitoso. Queste funzioni, non essendo religiose, vengono generalmente celebrate all’interno di sale apposite messe a disposizione dal Comune di appartenenza, chiamate Sale del Commiato.

Nonostante ci sia un apposito decreto che stabilisca l’obbligo di esistenza di queste ampie stanze, non tutti i Comuni ne sono provvisti, ma sono obbligati a trovare delle soluzioni alternative al fine di organizzare il funerale con rito civile. Addirittura, alcuni sacerdoti sensibili ai diritti dei non credenti, o perché a suo tempo avevano abbracciato gli ideali comunisti nonostante la tonaca e la loro fede, acconsentono alle esequie in chiesa, però non saranno svolte con rito religioso.

Il celebrante non è certo un prete, bensì un delegato o del personale incaricato dal Comune, ma il rito funebre può essere anche celebrato da un parente o amico della persona defunta, che per un giorno decide di fare da cerimoniere del rito, saltando le parti che coinvolgono la religione. Come citato in precedenza, il funerale civile viene chiamato anche funerale laico nonostante queste figure credano in Dio ma non vogliono che la Chiesa interferisca nelle idee politiche e nella vita quotidiana. Un ateo invece non riconosce nessuna autorità religiosa e la vita eterna, mentre un agnostico nega le prove che Dio esista ma anche della sua inesistenza, escludendo ogni divinità dalla sua visione del mondo.

Quindi, un laico può chiedere anche una cerimonia funebre religiosa, mentre per atei e agnostici, essendo gente non credente, vengono facilmente celebrati i funerali laici salvo diverse disposizioni testamentarie.

Chi pensa che un funerale laico sia un rito senza Dio sbaglia. Enrico Berlinguer era agnostico e in vita espresse la volontà di essere celebrato con un funerale laico. Altri personaggi famosi che hanno aderito a questo rito sono stati Dario Fo, Franca Rame, Marco Pannella e Fabrizio De Andrè.

Funerali laici: quali letture scegliere e sepoltura

Il rito della cerimonia funebre laica non contempla preghiere e letture da testi religiosi, quindi si può presentare il problema di cosa leggere durante il rito, o che musica mettere di sottofondo. I testi delle canzoni sono i più indicati, perché sono di facile comprensione e sono anche molto conosciuti. Il funerale di Franca Rame, ad esempio, viene ricordato per “Bella Ciao”, ad esempio. La prosa e la poesia di autori vari sono molto apprezzati al momento del commiato.

Qualcuno può chiedersi se in questa particolare funzione ci sia spazio per la camera ardente e la sepoltura: si mantengono questi aspetti, anche perché in Italia i luoghi di sepoltura, vale a dire i cimiteri, sono diventati tutti municipali. Per legge, tutti i cittadini residenti in un dato Comune devono essere sepolti lì, anche in caso di cremazione. Se qualcuno sogna di riavvicinarsi alla natura perché vuole le sue ceneri sparse in un luogo preciso, deve informarsi se il proprio Comune di residenza possa acconsentire a questa pratica. In linea di principio, il luogo dove verrà seppellito un laico sarà ugualmente il cimitero.

Si ricorda come, in fase di organizzazione, molti decidono anche di mantenere la tradizione di stampare le immaginette piccole dell’estinto come ricordo, specialmente se sarà cremato. Non tutti sanno che la cremazione non è immediata, perché in molti centri esiste solo una struttura adibita allo scopo. Per questo motivo la salma alloggerà nella camera mortuaria del cimitero, in attesa del proprio turno. L’urna verrà tumulata in un secondo momento.

Perché un funerale per non credenti

Gli scandali della Chiesa, la pigrizia che contraddistingue gli uomini, delusioni: sono tanti i motivi per cui si diventa atei, addirittura anche per protestare contro il sacerdote che dovrebbe celebrare la Messa di addio. È triste da affermare, ma ci sono altre ragioni per cui si sceglie questa funzione. La mancanza di fede ha provocato un calo notevole delle vocazioni sacerdotali, tanto che la Santa Sede sta pensando di realizzare il patentino per i laici, in modo che siano in grado di celebrare funerali. Altra ragione è puramente economica, in quanto sia l’organizzazione che il costo di questo rito, rispetto alle esequie religiose, pare sia meno caro. Del resto, la cerimonia funebre serve a chi resta, non certo al caro estinto.

Nonostante le difficoltà per trovare un posto idoneo alla funzione civile, è certamente più facile rispetto agli Anni 50, quando comunisti e cattolici si davano battaglia combattuta tra ideologie e scomuniche. Se oggi si ha la possibilità di scegliere come celebrare la propria morte, si deve anche alla Revisione del Concordato del 1984 che stabilisce i rapporti tra Stato e Chiesa e si abolì la clausola dei Patti Lateranensi che imponeva il Cattolicesimo come religione di Stato.

La crisi e la speculazione da parte delle onoranze funebri quando si contattano per una cerimonia religiosa sono solo alcune caratteristiche che fanno preferire la cerimonia funebre laica. Con essa non ci sono regole da rispettare, e spesso lo schema descritto in precedenza viene infranto. Non è raro che, come si usa nei Paesi Anglosassoni, il commiato per omaggiare il proprio caro sia rappresentato da un semplice banchetto e un discorso di elogio.