Il testamento olografo e le richieste di un funerale

Testamento olografo: come si fa?
Testamento olografo: quando lo si deposita?
Funerale: quale rito si preferisce quando si muore?
Testamento olografo: si può fare senza notaio?

Il testamento olografo è un tipo di testamento, che può essere redatto senza la presenza di un notaio né tanto meno di un gruppo di testimoni, in cui è possibile esprimere le proprie volontà senza alcun limite né tanto meno senza rispettare alcune formule che sono obbligatorie invece nel testamento scritto all’interno di uno studio notarile, come ad esempio l’accettazione da parte degli eredi dell’eredità lasciata dal defunto.

Questo testamento però, pur essendo libero da vincoli, dev’essere autografo, quindi dev’essere redatto a mano dalla persona mentre è ancora in vita e senza l’aiuto di mezzi meccanici come la macchina da scrivere o il computer, deve riportare obbligatoriamente la data, il mese e l’anno della redazione e, da ultimo ma non meno importante, dev’essere sottoscritto, quindi la persona che fa il testamento olografo deve apporre la sua firma in calce su qualsiasi foglio.

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Testamento olografo: come si fa?

La persona che decide di scrivere un testamento olografo, come sottolineato, può scrivere le sue ultime volontà su uno o più fogli di carta, oppure, se ciò non fosse possibile, anche lasciarle scritte su un muro, su una pergamena o su un qualsiasi altro materiale che possa attestarne l’autografia (attenzione: se si sceglie di lasciare le proprie volontà su un muro, lo si dovrà fare scrivendole direttamente sul muro con un pennarello indelebile e con un un altro mezzo non lavabile, perché i muri scolpiti non sono accettati come testamenti olografi).

Un testamento olografo, come quello redatto all’interno di uno studio notarile, può contenere sia disposizioni di tipo patrimoniale, quindi i nomi dei parenti a cui andranno le proprie sostanze dopo la morte e, se si tratta di diverse sostanze (esempio: una casa, una somma di denaro, ecc.), anche l’attribuzione precisa di queste sostanze (per esempio, se si ha una casa in montagna che si desidera lasciare ad un nipote, nel testamento si dovrà riportare il nome del nipote e il nome della sostanza, ovvero la casa in montagna situata in quella località), sia disposizioni di tipo più personale, come il riconoscimento di un figlio naturale, la reintegrazione di un parente diseredato in vita o l’assegnazione di un tutore.

Queste disposizioni possono essere presenti entrambe nel testamento olografo o, se non si hanno particolari disposizioni personali da comunicare, possono essere presenti anche soltanto le disposizioni relative alla spartizione del proprio patrimonio e dei propri beni tra gli eredi. Attenzione: un testamento olografo può essere messo in dubbio, o addirittura impugnato dagli eredi, se contiene soltanto disposizioni di carattere personale, come ad esempio il già citato riconoscimento di un figlio naturale.

Testamento olografo: c’è una persona esperta da contattare o dei fac simile online?

Se si hanno dubbi sulla redazione del testamento olografo, al giorno d’oggi su Internet è possibile consultare numerosi siti, la maggior parte legati a studi legali, in cui viene spiegato passo a passo come scrivere un testamento olografo, il tutto in modo gratuito e senza costi.

Se invece non si sa ancora bene come muoversi dopo aver letto queste informazioni, che sono consultabili online, in alternativa è anche possibile contattare gli studi legali per avere più delucidazioni in merito e chiedere un incontro con un avvocato, ma se si decide di percorrere questa strada, si dovrà tenere a mente che anche una semplice consulenza presso questi studi può arrivare ad avere prezzi molto alti.

Per quanto riguarda i fac-simile di testamenti olografi, su Internet sono disponibili numerosi esempi che si possono scaricare in modo gratuito oppure copiare e incollare su un foglio Word da tenere a portata di mano durante la redazione. Ricordiamo infatti che, per far sì che un testamento olografo sia considerato valido, è necessario scrivere il testo a penna su un foglio di carta o su un altro materiale a propria scelta, questo per far sì che non possa essere impugnato o considerato nullo.

Testamento olografo: quando lo si deposita?

Il testamento olografo può essere conservato dal testatore, meglio ancora in luogo sicuro e che possa essere facilmente trovato dai parenti al momento del suo decesso (esempio: una cartella in cui vengono riposti tutti i documenti), oppure depositato presso uno studio notarile. In quest’ultimo caso, dopo la scomparsa del testatore, dev’essere il notaio a procedere con le formalità della pubblicazione e ad avvisare i parenti.

La maggior parte dei testatori, pur non essendo obbligatorio come passo, preferisce depositare il testamento presso lo studio di un notaio, questo per evitare che il testamento venga smarrito, sottratto oppure modificato.

Testamento: se redatto da un avvocato, ha più valore?

No, il testamento redatto da un avvocato, o più di frequente da un notaio, non acquista un valore maggiore rispetto ad uno scritto di proprio pugno, ma in compenso può essere una valida alternativa per chi non sa come muoversi nella redazione del testamento o ha bisogno di una sicurezza in più.

Trattandosi di un atto legale o notarile il testamento pubblico, chiamato così perché scritto dall’avvocato o dal notaio in presenza non solo del testatore ma anche di due testimoni (o di quattro se il testatore è muto oppure sordo), a differenza di quello olografo ha un costo che può variare a seconda dello studio e della sua importanza. Di solito il prezzo richiesto per un testamento pubblico non supera mai i 1000 euro, a meno che la redazione non si riveli più complessa del previsto a causa della tipologia di beni, o del loro numero, da suddividere tra gli eredi.

Volontà testamentaria: cos’è e cosa centra il funerale?

La volontà testamentaria è una decisione che può essere espressa dal testatore in modo orale quando è ancora in vita e in presenza dei parenti più prossimi come figli o nipoti, sia per iscritto all’interno del testamento olografo.

Non è raro che, mentre è ancora in vita, il soggetto esprima a voce ai parenti i suoi desideri per le esequie funebri, in particolare se è già in età avanzata o se è affetto da una patologia non curabile o giunta all’ultimo stadio. In questo caso le ultime volontà del testatore per quanto riguarda il suo funerale possono essere influenzate da numerosi fattori, come la religione di appartenenza, il denaro, le sue passioni o le sue credenze.

Per esempio, se il testatore è ateo o agnostico e non ha mai espresso molta simpatia nei confronti delle istituzioni religiose, può capitare che chieda un funerale semplice, officiato da un parente direttamente all’interno del cimitero e senza la presenza di un sacerdote. Se invece il testatore non ha espresso particolari volontà oppure è deceduto in modo violento, in tal caso è il consorte o la consorte a decidere come procedere con le esequie.

Tuttavia, se i due convivevano e non erano legati da un vincolo come il matrimonio, prima di prendere qualsiasi decisione dovrà comunque sentire il parere degli altri parenti più stretti, come i figli o l’ex consorte.

Testamento olografo: quale documento si utilizza?

Il testamento olografo, come abbiamo già detto in precedenza, può essere redatto sia su un foglio di carta, sia su un altro materiale, come la pergamena, il cartone, la pelle, il legno o una parete muraria. Dev’essere scritto a mano, questo per attestarne l’autografia, anche se si utilizza un modello standard per aiutarsi nella redazione.

Se si decide di procedere con la pubblicazione presso uno studio notarile del testamento olografo, in questo caso sarà necessario recarsi presso lo studio con il testamento olografo originale, il riassunto dell’atto di morte (il certificato di morte non è indispensabile), l’elenco degli immobili caduti in successione, l’albero genealogico dei parenti del defunto, la fotocopia di un documento d’identità e del codice fiscale dei parenti che intendono partecipare alla pubblicazione e la fotocopia di un documento di identità e del codice fiscale del defunto.

Testamento olografo: ci sono penalità per la mancata pubblicazione?

No, se gli eredi sono concordi con quanto dichiarato dal testamento olografo, non è necessario procedere con la pubblicazione presso un notaio, ma ci si limita ad avviare una successione legittima. Tuttavia, se uno degli eredi è in disaccordo con quanto dichiarato dal testamento olografo, in questo caso la pubblicazione presso uno studio notarile è obbligatoria. In caso di mancata pubblicazione non sono previste pene pecuniarie né altre sanzioni, ma se uno solo degli eredi non è d’accordo, possono aprirsi due scenari:

1.Gli eredi non solo non ricevono l’eredità, ma possono ritrovarsi anche intrappolati all’interno di lotte e litigi continui per la stessa.

2.Gli eredi possono recarsi presso uno studio notarile e fare denuncia di successione, rivelando che è stato rinvenuto il testamento olografo, ma che uno di loro non è d’accordo con quanto stabilito dal defunto.

Funerale: quale rito si preferisce quando si muore?

Fatta la premessa che nel mondo esistono numerosi tipi di riti funebri, come ad esempio il rito funebre hindu (diffuso non solo in India, ma anche in località turistiche come Bali, dove si trasforma in un vero e proprio spettacolo fino ad assumere i toni della manifestazione pubblica) in cui il defunto viene portato in processione su un carro colorato e ricco di dettagli prima di essere cremato, in Europa, Italia compresa, vengono prediletti essenzialmente due riti:

1.Il rito cattolico: il più diffuso, sia nelle città sia nelle valli di montagna. Il rito funebre cattolico inizia con la veglia, che in genere dura tre giorni, durante i quali il corpo del defunto viene esposto all’interno della bara per permettere agli amici o ai parenti di salutarlo un’ultima volta. La veglia può essere accompagnata dalla recita del rosario, che di solito avviene in chiesa e alla presenza di tutta la comunità.

Il giorno del funerale, dopo la chiusura della bara, gli impresari portano il feretro del defunto nella chiesa in cui sarà celebrato il funerale. In questo caso è presente un sacerdote e, durante la cerimonia, la bara viene aspersa con acqua santa e, se previsto, un parente o un amico legge un ultimo elogio sulle attività o sulla vita del defunto.

In seguito, dopo la fine della messa funebre, il feretro viene accompagnato al cimitero per la sepoltura o portato presso il tempio crematorio, accompagnato dal corteo dei parenti e degli amici, per la cremazione. In Irlanda, dove il Cattolicesimo è molto più sentito rispetto all’Italia, spesso il funerale è seguito da una leggera cena funebre a cui partecipano amici e parenti.

Il rito funebre cattolico non è automatico, perché in alcuni casi la Chiesa può negare le esequie, come ad esempio nel caso in cui il defunto sia un apostata, un eretico o uno scismatico dichiarato che non si è mai pentito, nemmeno in punto di morte, o sia un peccatore manifesto, il cui funerale solleverebbe un enorme scandalo all’interno della comunità se celebrato.

Fino a non pochi decenni fa la Chiesa negava il funerale anche ai suicidi, mentre negli ultimi anni (dal 2017 nello specifico) il diritto canonico, pur ritenendolo ancora un gesto grave, ha cominciato a valutare i singoli casi, in particolare le ragioni che si nascondono dietro ogni singolo suicidio. La pratica di negare però il funerale cattolico a priori ad un suicida sembra essere sempre di più sulla via del declino, perché già nel 2015 il teologo Silvano Sirboni, in un’intervista rilasciata alla rivista Famiglia Cristiana, ha precisato che solo in caso di “scandalo offerto ai fedeli” un parroco può rifiutare le esequie, ma anche che questo provvedimento non tocca i suicidi.

2.Il rito laico (o civile): questo rito funebre, a differenza di quello cattolico, non ha particolari requisiti né tanto meno segue uno specifico rituale. In questo caso la famiglia, subito dopo aver comunicato la sua decisione all’agenzia di pompe funebri di procedere con la preparazione del funerale, dà il suo addio al defunto presso il cimitero o, se disponibile, presso una sala di commiato presente nel comune di domicilio del defunto.

Di solito in un rito civile, dopo un discorso di benvenuto e aver elencato i meriti del defunto e quello che ha fatto in vita, il celebrante (che può essere un parente o un amico) può scegliere se fare riflessioni sulla vita e sulla morte, se leggere dei racconti o se fa partecipare anche gli altri parenti al cordoglio, mentre nelle battute finali può decidere se rivolgere parole di ringraziamento o di addio al defunto.
Nel rito civile è ammessa anche l’inclusione di più, o anche solo di una, musiche e canzoni di accompagnamento che ricordino gli interessi e le passioni del defunto.

Per esempio, se era un appassionato di musica classica e il rito funebre si svolge all’interno di una sala di commiato, durante la cerimonia è possibile mettere alcune arie celebri e adatte anche ai funerali, come ad esempio quelle di Bach o di Brahms. In Italia, anche se meno frequenti e più nascosti, esistono anche il rito funebre protestante, il rito funebre cinese e il rito funebre dei testimoni di Geova.

Il rito funebre protestante, come quello civile, è uno dei più semplici in assoluto. Di solito si svolge all’interno della sala usata dai protestanti per i loro incontri, ma se richiesto dalla famiglia, la cerimonia può svolgersi anche in casa o al cimitero. Durante il funerale vengono letti brani tratti dalla Bibbia e, se richiesto dalla famiglia, possono essere cantati anche degli inni. Al termine delle esequie la famiglia del defunto organizza un banchetto a casa, o nella sala della comunità, dove i protestanti si riuniscono per ricordare il caro estinto.

Il rito funebre cinese è molto raro in Italia, perché oltre ad essere particolarmente complesso e ricco di simbologie, di solito i cinesi in età avanzata che sentono approssimarsi la fine della loro vita scelgono di tornare in patria.

Un rito funebre cinese infatti, a differenza di quello cattolico, non dura tre giorni, ma si protrae per ben 49 giorni. Durante questo periodo, subito dopo l’annuncio della morte, i parenti si vestono a lutto (in Cina il colore del lutto non è il nero, ma il bianco), poi la salma viene lavata e vestita.

In seguito si fanno offerte di cibo e di bevande allo spirito del defunto presso gli altarini della famiglia, poi il giorno del funerale la bara viene portata in corteo e sepolta in un tempietto privato. Al termine della cerimonia un parente, in genere il figlio, incide il nome del defunto, la sua data di nascita e di morte su una tavoletta, che viene poi sistemata in un tempietto. Questo rito funebre, al giorno d’oggi, sopravvive soprattutto nelle campagne, mentre nelle città, a causa del numero elevato di residenti, la cremazione è diventata obbligatoria per tutti, anche a causa del sovraffollamento presente all’interno dei cimiteri cinesi.

Il rito funebre dei Testimoni di Geova, come per i protestanti, si svolge all’interno di una sala comune in cui vengono organizzati gli incontri settimanali, che nel caso dei Geova è la Sala del Regno. Il funerale dura tra i 15 e i 30 minuti e, durante lo stesso, ci si deve vestire rigorosamente di nero.
La cerimonia inizia con il discorso di un anziano, che ricorda le qualità del defunto, poi proseguo con la lettura delle Sacre Scritture, l’esecuzione di un canto e l’abbraccio collettivo alla famiglia e ai parenti del caro estinto.

Il rito funebre dei Testimoni di Geova è molto breve, forse il più breve tra tutti i riti funebri di cui si è a conoscenza, perché per i Geova non si può più far nulla per i morti se non aspettare la loro resurrezione, come scritto nelle Sacre Scritture.

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Testamento olografo: quando è considerato valido?

Il testamento olografo è considerato valido se è autografo, quindi se scritto di proprio pugno dal testatore e non da un parente né tanto meno da un amico o dal suo tutore o curatore (se ne ha uno).

Testamento olografo: si può fare senza notaio?

Sì, la redazione del testamento olografo può essere fatta anche senza la presenza di un notaio.

Testamento olografo: ci sono dei casi in cui si è rivelato falso?

Sì, ci sono stati dei casi in cui il testamento olografo si è rivelato falso, come avvenuto ad esempio nel caso Carabellò.

In questo caso l’amica della defunta, dopo aver distrutto il testamento olografo originale, ne aveva redatto uno di proprio pugno, poi rivelatosi falso, in cui la defunta, assistita da un’avvocata, la nominava unica erede di tutti i suoi beni.

Le indagini erano partite in seguito ad un esposto dei parenti, che avevano trovato un altro testamento olografo redatto dalla stessa defunta all’interno della casa del fidanzato (deceduto nel 2015), che designava come erede il fidanzato per due terzi della sua fortuna, mentre la terza parte rimanente doveva essere destinata ai salesiani del Sacro Cuore. La falsaria, dopo tre anni di indagini, nel 2018 ha ricevuto una condanna a 2 anni

Testamento olografo: le conseguenze legali di un falso

Se sì falsifica un testamento olografo, come abbiamo visto nel caso Carabellò, si può rischiare anche una condanna fino a 2 anni di carcere. Se invece la persona che falsifica, danneggia o distrugge il testamento olografo è un parente del defunto e viene scoperto, in quel caso sarà giudicato indegno, come prescritto dal codice civile, e sarà escluso dalla successione.

Testamento olografo: quando si può impugnare?

Un testamento olografo di per sé non è impugnabile, in quanto è stato scritto a mano dal defunto e rappresenta le sue ultime volontà, ma ci sono anche dei casi in cui può essere impugnato. Per esempio, lo si può fare se si sospetta che il testamento sia falso oppure che presenti dei gravi difetti di forma, come l’autografia o la mancanza della firma del testatore su uno o più fogli.

Un testamento olografo può essere impugnato anche nel caso in cui la persona, quando era ancora in vita, era stata giudicata incapace di intendere e di volere o avesse patologie tali da pregiudicare in modo grave le sue capacità discernitive, come nel caso dei malati di Alzheimer.

Testamento olografo: senza data è grave?

Sì, perché la data, così come la firma sui fogli e la scrittura a mano, è necessaria per far sì che un testamento olografo sia giudicato valido.

Testamento olografo: quando è considerato nullo?

Un testamento olografo è considerato nullo nel caso in cui sia stato scritto al computer o battuto a macchina, e non redatto a mano, oppure scolpito sul muro e non scritto, e ancora, nel caso in cui siano presenti gravi difetti di forma.

Può essere altresì considerato nullo anche nel caso in cui contenga soltanto disposizioni di tipo personale e non patrimoniale e, da ultimo ma non meno importante, se il testatore, al momento della redazione, era incapace di intendere e di volere o è stato costretto da un parente a scrivere il testamento in suo favore per escludere gli altri eredi dall’eredità.

Testamento olografo: per quanto tempo è valido?

Il testamento olografo non ha scadenza, quindi è valido per sempre.

Cosa è la legittima? Centra con la preferenza del rito funebre scelto dal soggetto?

La legittima è una quota dell’eredità attribuita per legge ad alcune categorie di successori, come i figli, gli ascendenti legittimi, i figli naturali e il coniuge, della quale il testatore non può disporre liberamente. La legittima non può essere tolta, né tanto meno diminuita, ma solo aumentata.

La legittima può essere tolta all’erede soltanto se l’erede stesso, dopo il decesso del testatore e l’apertura del testamento, fa richiesta di rinuncia all’eredità tramite un contratto. Un testamento, compreso uno olografo, che non include una legittima è giudicato nullo, quindi può essere impugnato dagli eredi. La legittima non centra niente con il rito funebre scelto dal soggetto.

Esiste la possibilità che l’erede universale decide di come celebrare il funerale del defunto, perché questo è morto all’improvviso, senza riuscire a scrivere la volontà testamentaria?

No, l’erede può ereditare tutto il patrimonio del defunto, ma a meno che non sia legato a lui (o a lei) tramite il vincolo del matrimonio, non può decidere di propria iniziativa come celebrare il funerale del defunto, nemmeno se quest’ultimo è morto all’improvviso, senza dapprima sentire il parere degli altri parenti.

La coniuge può decidere quale rito far eseguire per il marito se questo non ha avuto tempo di esprimersi?

Sì, questo è l’unico caso in cui, in mancanza di una volontà testamentaria, è permesso prendere l’iniziativa in merito al rito funebre da far svolgere senza richiedere prima il parere degli altri parenti. L’unica eccezione è rappresentata dalla convivente del defunto, che non essendo stata sposata con lui, non può decidere liberamente come organizzare le esequie, ma deve dapprima chiedere l’opinione degli altri famigliari più stretti.

La legittima fratelli centra se si parla di questo tipo di decisione sul funerale?

No, a parte che non centra affatto con questo tipo di decisione sul funerale, ma la legittima fratelli non esiste nemmeno, perché i fratelli e le sorelle non rientrano tra le categorie che vengono indicate dal codice civile come “eredi legittimari”.

Testamento olografo: quando si apre il documento?

Un testamento olografo può essere aperto, in presenza di un notaio, in qualsiasi momento, anche dopo che sono passati diversi anni dalla scomparsa del testatore.

Testamento olografo: chi lo può aprire?

Il testamento olografo può essere aperto unicamente da un notaio.

Testamento olografo apertura: c’è una procedura da seguire?

Sì, anche per l’apertura del testamento olografo c’è una procedura specifica da seguire.

Se il documento è stato rinvenuto dai parenti, quest’ultimi devono recarsi il prima possibile da un notaio per richiedere la pubblicazione. La pubblicazione avviene in presenza di due testimoni, che in genere vengono forniti dallo studio notarile.

In seguito il notaio, in presenza o in assenza degli eredi, stende il verbale, che viene poi firmato dagli eredi o dalla persona che ha presentato il testamento, dai testimoni e dallo stesso notaio. Lo studio notarile trasmette poi alla Cancelleria del Tribunale una copia del verbale del testamento.

Una volta fatto questo, se non presenti, il notaio comunica agli eredi legittimari l’esistenza del testamento, dopodiché li chiama nel suo studio per procedere con la suddivisione dei beni secondo le ultime volontà del testatore.

Cosa si intende per acquiescenza delle volontà del defunto?

Per acquiescenza delle volontà del defunto si intende che, subito dopo la lettura del testamento e l’inizio delle pratiche per la successione, gli eredi possono decidere se accettare le ultime volontà del defunto e, di conseguenza, anche l’eredità, oppure se rinunciare.
L’accettazione dell’eredità può essere sia espressa sia tacita, mentre l’eventuale rinuncia (questa azione, nella maggior parte dei casi, viene fatta se l’eredità consiste soprattutto in debiti lasciati dal defunto) comporta sempre l’espressione scritta attraverso un atto formale che in genere viene rilasciato dalla Cancelleria del Tribunale o dal notaio, che l’erede deve compilare e firmare.

Testamento olografo: si può specificare chi faccia le veci e prenda decisioni in caso di morte anticipata?

Anche se è una pratica abbastanza datata e che non viene più utilizzata, se il testatore lo desidera può designare nel suo testamento olografo anche il nome della persona che faccia le sue veci e che si prenda cura della sua famiglia in caso di morte anticipata. Questa misura viene usata prevalentemente nella nomina di un tutore o di un curatore per i figli minorenni, che fino a quando non raggiungono la maggiore età e non possono disporre a pieno titolo dell’eredità, si prende cura di loro e dei loro interessi.

Testamento olografo: quanto costa la pubblicazione?

Ciascuna pratica della pubblicazione del testamento olografo ha un costo che va dai 700 ai 1500 euro. Questo prezzo ovviamente cresce se, nel testamento, sono inclusi anche immobili o beni situati in altre città o altre regioni, come ad esempio ditte di produzione, fabbriche di assemblaggio, ecc.