Oggi sempre più persone lasciano disposizioni sul trattamento del loro corpo dopo la morte, questo perché sta aumentando la diffusione della pratica della dispersione delle ceneri.
Non si tratta di un’azione molto scenografica che vediamo realizzarsi nei film, ma anche di un’operazione frutto di una scelta precisa, fatta il più delle volte in contrapposizione con la visione religiosa della morte.
Cosa è necessario davvero sapere per decidere se è meglio la tumulazione o la dispersione delle ceneri?
La tumulazione e mineralizzazione
La tecnica classica che ad oggi richiedono ancora la maggior parte delle persone è la tumulazione. Questa pratica funebre consiste nella chiusura del corpo in una bara composta da una parte interna, cioè la bara in zinco, ed una parte esterna, composta da materiale in legno. Una volta celebrate le classiche funzioni religiose, a seconda della propria fede di appartenenza, il feretro viene inserito in un loculo, che può trovarsi o meno in una cappella di famiglia.
A questo punto il corpo del defunto potrà riposare in pace e inizierà la fase di decomposizione del cadavere, fino ad arrivare alla sua completa mineralizzazione del suo corpo.
Estumulazione
Sarà compito della polizia mortuaria controllare l’avvenuta mineralizzazione del cadavere al fine di creare il giusto spazio nei cimiteri. In questo caso i resti mortali saranno inseriti in una piccola urna che andrà conservata in un apposito luogo all’interno delle mura cimiteriali o nello spazio della cappella.
Il tempo previsto per la concessione dei loculi dipende dal regolamento cimiteriale, ad esempio quello di Roma prevede che il primo controllo sia eseguito dopo dieci anni dal decesso, se la sepoltura avviene sotto terra, e dopo i successivi 20 anni dalla scomparsa della persona, in tutti gli altri casi. La finalità di questa procedura, alla base dell’estumulazione è quella di evitare l’eccessivo ingrandimento delle aree cimiteriali.
La cremazione con dispersione delle ceneri
Il fatto che il corpo dopo la sepoltura inizierà la sua decomposizione è un qualcosa che spaventa un gran numero di persone. La reticenza con cui alcuni soggetti parlano di un corpo umano mangiato vermi e batteri, anche se riposto ermeticamente in una cassa da morto, spinge molte persone a richiedere la cremazione.
Anche se la maggior parte delle persone ritengono che i costi siano inferiori, in realtà anche la cremazione è molto costosa e quasi mai risulta più economica della tumulazione.
In entrambi i casi è necessario comprare una bara, il cui costo varia dai 1000 ai 3000 euro. Come è facile immaginare, ogni qual volta si deciderà di incenerire il corpo del defunto, sarà più facile acquistare una bara con un prezzo molto basso, perchè di qualità inferiore.
Se vi è una distanza considerevole tra il posto il cui si trova il corpo e il luogo in cui si trova il forno crematorio è necessario che la bara comprenda al suo interno anche un feretro in zinco, in maniera da garantire un deterioramento molto più limitato del cadavere. In tutti gli altri casi sarà sufficiente una bara in legno ( di solito ciliegio o mogano) .
Quando si può eseguire la cremazione
La cremazione con successiva dispersione delle ceneri, può essere eseguita solo nel caso in cui non vi sia il dubbio che la persona sia morta per cause accertate. Qualora non si sappia con certezza il perchè la vittima abbia fatto questa triste fine, come ad esempio nel caso di un omicidio irrisolto, non sarebbe assolutamente possibile effettuare la cremazione del corpo, in quanto comprometterebbe le indagini.
Sappiamo bene come una pratica diffusa negli ambienti mafiosi sia quella di bruciare il corpo, in modo tale da nascondere ogni prova di reato.
Proprio per questa ragione, per poter procedere è necessaria l’autorizzazione alla cremazione rilasciata dall’ufficiale di stato civile, dopo avere acquisito il certificato del medico necroscopo che escluda una morte dovuta a reato o comunque sospetta. È inoltre necessario che sia possibile risalire, attraverso testamento, iscrizione ad associazioni riconosciuta, o richiesta manifestata da parte di più parenti, alla volontà del defunto di procedere alla cremazione.
Come avviene la cremazione
Questa operazione mortuaria necessita di forni che raggiungono la temperatura di 900°C-1000C° per svolgere questo rituale crematorio. Il corpo non viene mai tirato fuori dalla bara, ma va incenerito assieme a questa. Per cremare un corpo umano di media statura possono essere necessarie da 1 a 3 ore. I resti vengono quindi raccolti ed inseriti in un’urna cineraria che la famiglia potrà conservare in casa, mantenere nel cimitero, oppure si potrà procedere alla dispersione delle ceneri.
Si ricorda come, dal punto di vista cattolico, la Chiesa non riconosce nella maniera più assoluta la pratica della dispersione delle ceneri, mentre accetta la forma di cremazione, se questa avviene successivamente alla celebrazione del rito religioso.
Tariffe per la cremazione
La particolarità che differenza la tumulazione dalla dispersione delle ceneri sono le tariffe che sono determinate nel DEF approvato annualmente dal consiglio dei ministri. Questo stabilisce i limiti tariffari massimi e per il 2017 sono di 608,83 € per il cadavere, 487,06 € per i resti mortali, 456,62 € per le parti anatomiche, 202,95 € per i feti. Infine, per procedere alla dispersione delle ceneri in cimitero, la tariffa massima prevista è di 246 €. Le somme viste sono comprensive di IVA.
Si tratta di costi crematori assolutamente variabili di anno in anno.
Cercheremo di mantenerli aggiornati così da permettere di ottenere un’informazione sempre aggiornata.
Ancora, occorre sottolineare che la dispersione delle ceneri in cimitero è possibile solo se in esso vi è una parte dedicata a tale scopo.
La legge stabilisce che la dispersione può avvenire anche in aree private, esterne, o in natura.